Quanto dura la gravidanza di un cane e di un gatto
Banalmente la risposta è: nel cane 62 giorni con una forchetta cha va da 57 a 68 giorni e nel gatto 64 giorni con una forchetta che va da 58 a 71 giorni). In realtà la cosa è leggermente più complessa. Spesso si parla di gravidanza e gestazione come se fossero sinonimi, mentre in realtà le due condizioni sono differenti: si definisce GESTAZIONE il periodo che parte dall’accoppiamento, prosegue con l’embriogenesi (formazione del nascituro dall’ovulo fecondato al feto) e termina con il parto. Si definisce GRAVIDANZA la condizione fisico-biologica che si verifica nella madre durante tutto il corso della gestazione (variazione dei livelli ormonali sessuali, variazioni fisico-morfologiche, variazioni caratteriali). Le tappe fondamentali della gestazione (fecondazione, formazione del feto e parto) sono simili per tutti gli animali mammiferi, cane e gatto compresi, con alcune piccole differenziazioni di specie.
Di seguito parleremo della gestazione nel cane, evidenziando, dove ci sono, le differenze nel gatto. Schematicamente differenzieremo tre fasi: accoppiamento/fecondazione, embriogenesi (formazione dell’embrione e sua evoluzione in feto) e parto. Alla base dell’accoppiamento c’è il ciclo sessuale che è distino in 4 fasi cronologicamente consequenziali (proestro, estro, interestro solo nel gatto, anaestro e diestro) fondamentali per capire il momento ottimale per l’accoppiamento. Il proestro è caratterizzato da 8-13 giorni di perdite ematiche vulvari (poco evidenti nei cani di piccole dimensioni e nei gatti), tumefazione e turgidità della vulva (poco evidente nei gatti). Nel proestro la femmina attira i maschi ma non accetta ancora l’accoppiamento.
Al proestro seguono 4-15 giorni di estro (nel gatto sono da 4 a 10) periodo in cui diminuiscono o scompaiono le perdite ematiche, la vulva diventa meno turgida e meno tumefatta. Nella fase estrale, a circa 12 giorni dall’inizio delle perdite ematiche vulvari del proestro o nei 2-4 giorni dalla fine delle perite ematiche vulvari, nel cane avviene l’ovulazione (liberazione ovarica dell’ovulo fecondabile) e sono questi i giorni in cui la cagna accetta la monta ed in cui deve avvenire l’accoppiamento (nel gatto l’ovulazione è stimolata dall’accoppiamento e quindi la gatta accetta la monta e nelle 27 ore successive alla monta ovula). A questo punto ci sono due possibilità: se non è avvenuto l’accoppiamento il cane va incontro alla fase di diestro che inizia 4-8 giorni dopo l’ovulazione, dura da 50 ad 80 giorni ed è clinicamente rilevabile con il primo giorno in cui la cagna non acconsente più all’accoppiamento a cui segue l’anaestro (fase di quiescenza sessuale di 4-5 mesi tra un calore ed il seguente).
Nelle gatte all’estro segue una fase di 3-10 giorni detta interestro in cui sembra finita la fase estrale che invece riprende con una nuova fase estrale di 4-10 giorni. Dopo alcune alternanze di fase estrale ed interestrale anche per le gatte interviene il diestro che dura 8-10 giorni a cui segue l’anaestro che dura dai 3 ai 4 mesi. Il momento dell’accoppiamento (giorno della presunta ovulazione) per il cane è intorno al dodicesimo giorno (dall’11° al 17° giorno) dall’inizio delle perdite ematiche vulvari (proestro) che all’incirca coincide con il secondo giorno (dal 1° al 7° giorno) in cui la femmina accetta di essere montata, mentre nei gatti l’ovulazione è stimolata dall’accoppiamento (ovulazione indotta). Dopo la monta, per alcuni giorni, la cagna accetta ancora di essere accoppiata e poiché la fecondazione dell’ovulo nella cagna può avvenire da qualche ora a qualche giorno dopo la monta, se la cagna nel medesimo periodo estrale si accoppia con maschi differenti, può essere fecondata da spermatozoi soggetti differenti, generando cuccioli di padri differenti nel corso stessa gestazione (superfecondazione). Nei gatti questo fenomeno (superfecondazione) è poco o nulla probabile perché le gatte, avendo l’ovulazione indotta, rimangono recettive ad un ulteriore accoppiamento per circa 12-24 ore, dopo di che rifiutano una ulteriore monta.
Dopo l’accoppiamento, nelle prime tre settima (due settimane nei gatti) dal singolo ovulo fecondato (organismo unicellulare) mediante un processo di riproduzione cellulare detto meiosi si forma progressivamente un organismo pluricellulare detto embrione (embriogenesi). Dopo la terza settimana (seconda nei gatti) inizia un periodo di circa 6 settimane, detto organogenesi, in cui le cellule dell’embrione iniziano a differenziarsi negli organi e tessuti che progressivamente formeranno il feto.
Con la progressiva evoluzione dell’embrione in feto crescono anche le esigenze nutritive del nascituro che vengono soddisfatte dalla formazione degli invogli fetale (placenta) indispensabili all’annidamento (collegamento embrione-utero) dell’embrione e all’istaurarsi di uno scambio nutritivo di sangue tra madre e embrione. Alla terza settimana (seconda settimana nei gatti) di gestazione il complesso placenta-embrione (camera gestazionale) è di circa 0-8-1,2 cm (nei gatti a due settimane è di circa 2,0-2,5 cm). A circa 62 giorni dalla fecondazione il feto ha completato il suo accrescimento, si è evoluto in cucciolo maturo e come tale innesca il meccanismo del parto.
E’ opportuno comunque sottolineare che quanto detto è l’estrema sintesi di un argomento decisamente più complesso che può avere numerose varianti come ad esempio quelle legate all’influenza delle stagioni, quelle legate alle influenze ambientali e/o alimentari, quelle legate alla fisio-patologia del ciclo estrale, dell’accoppiamento, della gestazione, del parto e tante altre ancora.
Dott. Diego Boscia
Centro Veterinario degli Ulivi
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