Se stai cercando informazioni riguardo a malattie gatto anziano, molto probabilmente avrai con te un felino un po' avanti con l'età. Un gatto può definirsi anziano tra il decimo e il quattordicesimo anno di età. Non è però poco frequente che raggiunga e superi i 15 anni, arrivando a volte anche fino ai 20 di età, i cosiddetti gatti geriatrici.
Quando si parla di malattie del gatto anziano, con l’avanzare degli anni il rischio di contrarle aumenta, per cui è consigliabile effettuare una visita veterinaria almeno due volte l’anno come misura preventiva, di più in caso di necessità.
Gatti anziani: come scoprire se soffrono di una malattia?
Con la vecchiaia, questi felini fieri ed indipendenti iniziano a fare i conti con una vita non più così agevole a causa di acciacchi e malesseri. In generale, i gatti (anche se anziani) tendono per natura a mostrarsi sempre forti, così che capire se soffrono di qualche disagio o malattia diventa davvero difficile per i padroni. Solo la profonda conoscenza del felino, combinata ad un’attenta osservazione dei suoi comportamenti, consentono di individuare quei segnali di disagio che possono far tradurre il sospetto in certezza tramite una visita veterinaria. Certamente, nei gatti anziani questa ricerca diventa più semplice, seppure i sintomi possono ricondurre a molteplici ipotesi di diagnosi. Confusione su cui solo il veterinario può fare chiarezza.
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Quali possono essere le malattie dei gatti anziani
Solitamente, le malattie dei gatti anziani possono riguardare:
- Dolori gengivali: con l’età, i denti e le gengive diventano molto sensibili. Se durante il corso della vita di un gatto è consigliabile far controllare e pulire regolarmente il cavo orale dei nostri simpatici amici pelosi, una volta diventati anziani c’è bisogno di adeguare i pasti alla morbidezza ormai richiesta dalle loro gengive, agevolando il processo di masticazione.
- Perdita di peso: i dolori gengivali prima descritti e il calo nella percezione degli odori legata all’età possono causare una diminuzione della fame. In questo modo il gatto potrebbe deperire,con conseguenze anche sul suo pelo. Importante è perciò rivolgersi tempestivamente ad uno specialista che saprà guidare il padrone in questa nuova fase di vita del felino.
- Ipertiroidismo: gli ormoni prodotti dalla tiroide aiutano l’animale a vivere sano e in equilibrio. Una disfunzione può comportare un’alterazione comportamentale, spingendolo all’iperattività, e ad un aumento del senso di sete o di fame.
- Insufficienza renale: problema frequente che potrebbe essere legato alla pressione alta e all’ipertiroidismo sopra descritto. Tramite opportune analisi del sangue e test sulle urine il veterinario sarà in grado di fare anche un’analisi precoce, qualora ci siano i presupposti, e di prescrivere la cura più adeguata. Valuta anche alcuni cibi indicati per i problemi renali del gatto, clicca qui.
- Calo della vista e dell’udito: arrossamenti o gonfiori sono solo alcuni dei sintomi che possono colpire gli occhi dei gatti anziani. La vista con l’età perde la sua efficacia, portando il felino a sentirsi meno sicuro e più disorientato, mancandogli un senso molto importante per la sua vita di tutti i giorni. Se a ciò si aggiunge anche il calo d’udito, diventa fondamentale approcciarsi all’animale con la dovuta cautela, assicurandosi che il gatto anziano abbia percepito la nostra presenza per non farlo spaventare e agitare inutilmente.
- Noduli: è frequente riscontrare nei gatti anziani dei piccoli rigonfiamenti corporei. Potrebbe trattarsi anche di cancro dei gatti. Una possibilità da verificare.
- Dolori articolari: una volta superata una certa età, i gatti iniziano a rallentare i loro movimenti e a diventare più pigri e pacati. La causa è certamente da imputare a dolori articolari che costringono a movimenti minimi e ad una vita non più frenetica. È importante capire l’intensità di questi dolori, in modo da alleviarli tramite adeguate terapie e rendere più piacevole la terza età del felino.
- Demenza: un termine che può allarmare, ma che descrive al meglio l’alterazione del comportamento dei gatti anziani. Ad esempio, possono iniziare a fare i propri bisogni in posti insoliti (cosa strana per loro che sono così abitudinari), preoccuparsi meno dell’igiene (cosa ancora più strana) oppure mostrare meno affetto verso il padrone (se sia strano o meno, è da valutare caso per caso).
Come comportarsi con il proprio gatto che invecchia
Accettare che il proprio gatto inizi a mostrare segni di invecchiamento non sarà sicuramente facile, specie se si è abituati a vederlo correre e giocare utilizzando una fonte apparentemente inesauribile di energia. Il tempo però avanza per tutti e dopo anni passati in armonia, assecondare i possibili cambiamenti diventa un naturale gesto da compiere con quello stesso amore con cui prima si affrontavano azioni discutibili e disastri memorabili.
Maria Reale